martedì 4 novembre 2014

K-pax: chi è veramente l'alieno?

Bon soir! Lo so che ultimamente non ho scritto granché, ma però ho visto qualche film molto, molto interessante... oggi quindi ve ne propongo uno che, alla sua uscita, piacque ma solo agli spettatori più attenti e coinvolti nel tema trattato. Tuttavia è un'opera che non va assolutamente sottovalutata. Si tratta di K-pax da un altro mondo del regista Iain Softley. 
Prot, il protagonista, compare dal nulla nel bel mezzo della stazione ferroviaria di Manhattan, affermando di provenire da un altro pianeta, K-pax nella costellazione della Lira. Viene di conseguenza subito internato in una clinica psichiatrica e affidato alle cure del dottor Powell che si dimostra immediatamente interessato dalle affermazioni fatte dal paziente. Prot ha sembianze umane ma possiede conoscenze che vanno oltre a quelle fino ad ora acquisite dalla popolazione terrestre e lo dimostra rispondendo con estrema facilità a qualsiasi tipo di domanda postagli dal dottor Powell; anche quando si trova a doversi confrontare con i più illustri astronomi è sempre cento passi avanti. Non è però solo questo a contraddistinguerlo; ha anche un'influenza più che positiva sugli altri pazienti della clinica. Grazie ai suoi consigli tutti compiono notevoli miglioramenti. 
Le cose cambiano quando viene invitato da Powell a casa sua per il giorno dell'Indipendenza; tutto sembra andare per il meglio (Prot è anche un grande divoratore di frutta!) fino a che un rubinetto dell'acqua non viene aperto scatenando una violenta reazione in Prot. Il dottore sottopone il paziente a ipnosi per risalire alla causa della sua reazione e scopre una misteriosa vicenda nel suo passato legata ad un altro essere umano "Pete" che, guarda caso, è fisicamente identico a Prot. Convinto di aver scoperto la verità sull'extraterrestre il dottore mette alle strette Prot prima che ritorni sul suo pianeta, ma quest'ultimo lo stupirà ancora una volta...
Come dicevo prima il film non riscosse il successo dovuto alla sua uscita perché tratta temi non facilmente comprensibili da tutti; oscilla infatti costantemente tra il genere fantascientifico, richiami filosofici e teorie evoluzionistiche. Il regista, attraverso una delle conversazioni tra Prot e Powell, fa descrivere al protagonista le caratteristiche del suo pianeta ed i suoi abitanti; ne deriva che K-pax è un mondo in cui non esistono leggi perché tutti, dal bambino all'anziano, sono in grado di seguire la logica del giusto e del bene senza mai inciampare nel male e senza ricorrere a condizionamenti legali. Questo dice è stato imparato molti secoli fa. Di rimando però non esistono neanche convenzioni sociali: non ci si sposa, non si hanno figli propri e nessuno è più importante degli altri. Tutti si prendono cura di tutti senza fare distinzioni. 
Queste teorie filosofiche sull'essere pertanto richiedono un'analisi approfondita e non sempre possono essere condivisibili da tutti e ciò porta la pellicola a risultare di difficile comprensione per i più. Nonostante tutto essa è molto interessante per gli spunti che fornisce, non solo in campo filosofico, ma anche in quello astronomico (mi riferisco alla scena nell'osservatorio); sebbene le stelle attorno a cui orbita K-pax, e che gli astrofisici tentano da anni di trovarne l'esatta posizione, non esistano nella realtà sottolineano comunque una continua ricerca di tutto quello che l'universo contiene e di come ogni suo elemento sia in stretto contatto con il resto per dare vita ad un unico organico. 
Infine il film è interessante anche per un altro motivo che non va assolutamente sottovalutato: il lato "umano". Prot assume al suo arrivo sulla Terra sembianze umane pur mantenendo le sua facoltà ed è l'unico che riesce a trovare un modo valido per entrare in contatto con i pazienti della clinica psichiatrica in cui si trova arrivando persino a curarli o a dargli il giusto impulso che li porterà, col tempo, sulla via della completa guarigione. Incarna perciò quello che dovrebbe essere lo spirito del bene, scarsamente seguito dagli uomini ( non a caso dice che in tempi passati Cristo e Buddha hanno cercato di farlo, ma non sono stati compresi dal resto della popolazione). 
Probabilmente l'unica cosa che si dovrebbe insegnare a Prot è come mangiare una banana, per il resto bisogna imparare da lui. Che funga da esempio perché solo guardando il film ci si fermi a pensare con un po' più di attenzione a cosa conta veramente; bisogna trovare l'"uccello azzurro".         
                                                                                                                                    4 e mezzo