sabato 9 gennaio 2016

Woman in gold: quando l'arte prende vita

Bonjour mes chères! 
Iniziamo il 2016 con qualcosa di particolare; un film legato all'arte, estremamente intimo, ma allo stesso tempo legato al destino di un intero stato. Si tratta della storia vera di una donna che vuole riavere ciò che le spetta di diritto, un'opera sottratta ingiustamente alla sua famiglia molti anni prima e che ora cerca di ritornare dove dovrebbe essere.. Il film è diretto da Simon Curtis ed il titolo è Woman in gold
Maria Altmann è una donna anziana, che da tempo vive negli Stati Uniti dove si è rifatta una vita con quello che le restava della sua famiglia. Sembrerebbe una persona come tante altre, moglie, madre, sorella, ma cinquant'anni prima qualcun'altro la vedeva come una figura "scomoda", da eliminare dalla società e rinchiudere in un campo di concentramento. Maria Altmann è ebrea e gli ebrei residenti in Austria nel periodo del nazismo sono considerati un problema; tutte le loro ricchezze vengono requisite diventando proprietà del Terzo Reich e di chi ne fa parte. Tra tutti questi beni ce n'è anche uno particolarmente caro a Maria, che la rende suo malgrado protagonista di una vicenda di carattere mondiale. Si tratta infatti di un dipinto realizzato dal pittore Gustav Klimt raffigurante la zia della donna, da qui il titolo di "Ritratto di Adele Bloch-Bauer", noto però a tutti con il nome di "La donna in oro". L'opera è rimasta dagli anni '40 in Austria, custodita indebitamente, ma sembra che uno spiraglio si stia aprendo in quanto lo stato europeo ha deciso di inaugurare una politica di restituzione dei beni artistici rubati dai nazisti ai legittimi proprietari. Così Maria intraprende, con l'aiuto di un giovane avvocato, un iter burocratico per far sì che il ritratto torni a lei, ma scopre che nonostante i buoni propositi l'Austria non è disposta a rinunciare al suo quadro più famoso. Quello che succederà dopo creerà un precedente unico nella storia...
Lo scopo primo del regista nel realizzare quest'opera è quello di portare alla luce una vicenda sconosciuta ai più; non tanto mostrare la crudeltà dei nazisti a scapito degli ebrei (di questo si è parlato ampiamente in molti altri film) e neanche di analizzare il vissuto della protagonista prima che arrivasse in America. Si tratta invece di far conoscere la storia di un quadro, una delle opere d'arte più famose al mondo, realizzata da uno degli artisti più noti e di quanto sia stato difficile farlo tornare al suo unico proprietario. Il dipinto è importante soprattutto per il valore affettivo che contiene in sé; un ricordo dei giorni felici (che riemergono qua e là nel film sotto forma di flashback della protagonista) di un'infanzia passata nel calore di una famiglia numerosa che altro non voleva se non poter stare insieme. E' per questo che Maria decide di intraprendere una battaglia che sa benissimo che difficilmente riuscirà a vincere; una battaglia lunga, faticosa, piena di muri da abbattere e che immancabilmente porta alla luce ricordi dolorosi ormai da tempo confinati nella parte più remota della sua memoria. Tuttavia il desiderio di avere di nuovo con sé quell'ultimo legame con la sua famiglia le dà il coraggio di sfidare uno stato intero. 
Maria, figura coraggiosa e risoluta può essere vista come la "copia vivente" della donna del quadro di Klimt; lineamenti dolci, sguardo fiero, incurante di tutto l'oro che la circonda è pronta a lottare con le unghie e con i denti per riavere ciò che è suo di diritto. Se però lo otterrà non ne farà un vanto, ma bensì lo metterà a disposizione della collettività per essere fruito e goduto da tutti.
Due storie un unico destino; la "woman in gold" di Curtis si alterna continuamente tra Adele, la donna del dipinto, e Maria, sua nipote nonché ereditiera dell'opera, mostrando come arte e vita in realtà sono un'unica cosa.
                                                                                                                                     
                                                                                                                                      3 e mezzo



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