venerdì 25 aprile 2014

L'indiscreto fascino di... Pedro Almodovar

Come avrete notato ultimamente i miei post sono molto distanti tra loro causa assenza internet, quindi non stupitevi se per qualche tempo usciranno un po' random...
Proseguendo sul nuovo "filone registi" ho deciso di proporvi uno dei miei registi preferiti: Pedro Almodovar. Nei prossimi post vi parlerò poi di alcuni dei suoi film, quelli più importanti o che mi piacciono di più!
Ma partiamo con ordine... dicevo, Pedro...
E' il regista spagnolo più famoso, e importante, dagli anni '80 in poi, periodo in cui inizia a produrre i primi lungometraggi che naturalmente destano scandalo per contenuto e stile. Già nel 1987 fonda con il fratello la sua casa di produzione che, guarda caso, chiama El Deseo volta a produrre non solo i suoi film, ma anche quelli di altri registi spagnoli. 
Il successo vero e proprio arriva con il film Donne sull'orlo di una crisi di nervi che lo porta addirittura in odor di statuetta Oscar. Da lì in poi diventa un tornado inarrestabile che lo porta a vincere premi su premi: Nastro d'argento, David, Golden Globe e infine anche l'Oscar come Miglior film straniero per Tutto su mia madre
Ultimamente però si è notata una specie di "passo indietro" nelle due pellicole più recenti; sembra quasi che Almodovar voglia ritornare al suo cinema d'esordio, quello un po' scadente per stile esecutivo, perché acerbo, e per contenuti, più votati al mettere in mostra un sesso voyeuristico che una storia profonda. Si spera che sia solo una piccola parentesi nella carriera di questo grande artista.
I temi. I temi di Pedro sono fin dall'inizio molto espliciti: i rapporti, spesso e volentieri soprattutto sessuali, tra gli essere umani. Il regista mostra attraverso le sue opere il complesso mondo sentimentale spesso nascosto e celato agli occhi di tutti perché ritenuto diverso e quindi giudicato sbagliato; eh sì perché le storie che ci mostra hanno quasi sempre come protagonisti omosessuali (lesbiche o gay), trans, malati di AIDS, prostitute... quelle cosiddette "realtà marginali" che tutti cercano di evitare per paura di un qualche tipo di contagio. Almodovar invece le investiga, punta il suo occhio, attraverso l'obiettivo della macchina da presa, proprio su di loro per mostrarne un'intimità mai vista e, molte volte, maggiore di quella di tutti gli altri "normali". Spesso e volentieri le protagoniste sono le donne, non dimenticate Donne sull'orlo di una crisi di nervi, di cui attrice feticcio e musa è stata per molto tempo Carmen Maura che ha poi ceduto il titolo a Penelope Cruz. Sono le donne che interessano Almodovar (dichiaratamente omosessuale), il loro universo e il loro modo di relazionarsi con gli altri, riuscendo sempre a cavarsela in qualsiasi tipo di situazione con ingegno e arguzia; basta solo citare Volver, Tutto su mia madre, Tacchi a spillo, Légami!
Troppo spesso per questi temi Pedro viene accusato di essere un regista al limite del pornografico o troppo "forte psicologicamente"; assolutamente no! Il suo è un cinema che va sviscerato fin nel profondo per poterlo comprende appieno. D'altronde tra i registi del passato che hanno influenzato la sua carriera c'è anche l'altro grande artista spagnolo, ritenuto altrettanto provocatorio e dissacrante, che altri non è che Luis Bunuel.

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