sabato 21 giugno 2014

The Raven: il corvo-Poe

Salut carissimi! Per iniziare il weekend con un po' di brivido ho pensato bene di scegliere un film... un po' movimentato per usare un eufemismo. Un thriller in costume che ha come protagonista uno dei più famosi scrittori americani dell'Ottocento: Edgar Allan Poe. Ecco quindi a voi The Raven di James McTeigue.
E' il 1849 a Baltimora, sono passati da tempo gli anni del successo e dello spirito mordace e acuto  che caratterizzavano i suoi scritti; Poe ormai vive, o meglio "non-vive", alla giornata, sempre accompagnato dall'alcool e perennemente senza soldi. E', in poche parole, nel pieno declino fisico e psicologico; l'unica cosa che ancora lo fa andare avanti è l'amore per Emily, figlia di un ricco militare che naturalmente non approva il rapporto tra i due. Sembra che la sua esistenza debba avere termine da un momento all'altro... fino a che la polizia chiede il suo aiuto per risolvere una serie di crimini che richiamano in tutto e per tutto le trame dei suoi racconti. Lo scrittore, combattuto tra la voglia di trovare il suo imitatore e il senso di colpa per aver involontariamente dato il la a tutto ciò, riprende vita; ritorna in lui quella linfa che molto prima gli ha permesso di creare dei piccoli capolavori del terrore. Le cose però si complicano quando, per rendere più interessante il gioco, l'omicida rapisce Emily costringendo così Edgar a fare i conti con il proprio passato e il proprio presente nel flebile tentativo di salvarla; arrivato al limite è disposto a dare la sua vita in cambio di quella dell'amata, cosciente del fatto che ormai non ha più nulla da perdere.
La figura di Edgar Allan Poe acquisisce nel film un nuovo status: non è più solo, se così si può dire, lo scrittore che dà origine alla storia che poi si svilupperà nella pellicola, ma ne diventa anche il protagonista, la figura chiave per riuscire a svelare l'enigma e salvare la fanciulla in pericolo. Senza di lui non esisterebbero possibilità di salvezza. E' inoltre interessante notare la scelta fatta dal regista per quanto riguarda il periodo; il tutto si svolge negli ultimi anni di vita di Poe, anni in cui ormai è irrimediabilmente compromesso dall'alcool, vagamente depresso e incapace di tornare a scrivere qualsiasi cosa ricordi i suoi successi. Proprio in questi anni nebulosi ecco presentarsi lo stimolo necessario a far sì che si riprenda; l'insospettabile emulatore che, stufo anch'egli di leggere solo scadenti recensioni fatte dal suo idolo per guadagnare qualche dollaro, decide di movimentare il tutto ricreando minuziosamente gli scenari descritti nella collana di racconti "I delitti della Rue Morgue", successo di gioventù Poe. 
Per rendere maggiormente difficile la caccia di Edgar e di noi spettatori il regista ricorre ad una serie di McGuffin, richiamando così quel genio del thriller che fu Hitchcock, volti a depistare la scoperta dell'assassino; più di una volta ci sembra di capire chi sia, ma regolarmente rimaniamo delusi nell'apprendere che non è chi pensavamo fosse. Non manca mai inoltre, quasi fosse una guida che veglia dall'alto, il corvo, animale totemico dello stesso scrittore portatore di oscuri presagi ma anche di scoperte inaspettate.
L'idea di dare vita a un personaggio così importante per la letteratura facendolo diventare parte dei suoi stessi racconti è buona, ma realizzarla efficacemente richiede doti registiche alquanto elevate. Sebbene la prima parte del film sia accattivante e molto cruenta (almeno per i miei standard), la seconda mostra invece un graduale calando riprendendosi solo vagamente nel finale che rimane comunque incompleto e oscuro; sta allo spettatore scegliere come preferisce immaginarne l'esito. 
Non so cosa ne pensi Poe di questo film, ma sicuramente ci sono potenzialità che non sono state sfruttate appieno... lascio a voi decidere quali.
Per darvi però un'idea di come la penso io eccovi il mio giudizio che da oggi viene modificato sostituendo le mini me con mini lanterne perché, come ha saggiamente suggerito qualcuno, illuminano la strada dello spettatore verso la visione!
                                                                                                                                       2 e mezzo 


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