sabato 7 giugno 2014

Trucco, trucco e ancora trucco

Mes chéres come promesso eccovi il secondo post della giornata. Per lasciare il giusto spazio al precedente, che spero abbiate letto tutti!, ora vi voglio parlare di effetti speciali, nello specifico del trucco, usati nel cinema. Poco tempo fa se vi ricordate vi avevo accennato ad altri tipi di effetti, quelli relativi all'animazione; bene oggi invece continuo su questo filone ma concentrandomi sulla parte del make up. 
Partendo proprio dalle origini è possibile notare che esso è sempre stato presente in modo molto "attivo" nella settima arte; certo inizialmente solo per accentuare sguardi, espressioni ed emozioni e serviva dunque a sopperire la mancanza del parlato. Gli attori dovevano comunicare attraverso i movimenti del corpo ed il volto assumeva il ruolo centrale; di conseguenza era necessario anche un trucco che fosse all'altezza. Per farvi qualche esempio basta ricordare un qualsiasi film di Chaplin in cui compare il suo famoso personaggio Charlot: grazie ad un abbigliamento ad hoc ed un make up altrettanto studiato nessuno può scordarsi di lui; altro è il Nosferato di Murnau, personaggio demoniaco dai lunghi artigli e le vistose occhiaie sotto gli occhi e chi non può scordarsi del viso angelico e i grandi occhi di Lillian Gish, musa di Griffith?
Grazie ad un po' di fondotinta chiaro e tanta matita e ombretto scuro si garantiva profondità allo sguardo capace, di volta in volta, di spaventare, sedurre o rattristare lo spettatore. 
Con gli anni '50-'60-'70 e l'avvento di generi quali fantascienza, horror e fantasy si ha la vera evoluzione del trucco all'interno della settima arte; effetti speciali sempre più particolari e difficili vengono richiesti ai professionisti del settore che non possono più limitarsi a scegliere la giusta tonalità di colore sulla loro palette, devono anche sapere creare ferite, simulare invecchiamenti e trasformare un volto umano in un muso animale. Il Frankenstein di Fisher, uno qualsiasi dei mostri presenti nel famosissimo film di Scott Alien, o le scimmie di Schaffner sono esempi più che noti.
Arrivando ai giorni nostri invece la tecnologia ha fornito un enorme contributo al trucco permettendo effetti visivi mai visti prima; maschere di silicone ottenute da calchi in gesso del volto umano o di altre parti del corpo, modellini che arrivano ad avere dimensioni di metri e che permettono riprese particolari di oggetti che poi risulteranno essere di altezze vertiginose e infine l'uso (già descritto nel post omologo) della CGI. Per citarvi un esempio su tutti la trilogia di Jackson Il signore degli anelli.
Unendo insieme ore e ore di trucco e l'utilizzo della tecnologia digitale si ottengono meraviglie: orde di orchi sanguinari, draghi senza squame e, naturalmente, creature quali Gollum.
Potrei dilungarmi oltre esponendovi ogni singolo mutamento degli effetti speciali, ma non è questo il mio intento; quello che vorrei mostrarvi è invece una parte del "behind the scenes" di ogni film. Spesso coloro che si occupano della parte del trucco o degli effetti speciali in generale non trovano un giusto riconoscimento se non in occasioni particolari come i premi Oscar o se il film raggiunge un successo elevato. Mi sembra pertanto doveroso citarli indirettamente raccontandovi un po' del loro lavoro; sta a voi decidere se è valsa la pena leggere tutto ciò.

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