lunedì 19 maggio 2014

Tutti i lati della commedia

Oggi, mes chers, non parlerò né di un regista in particolare né di un film, bensì di un intero genere. Eh sì ogni tanto ci vuole anche la cosiddetta "giornata istruttiva"! 
Il genere di cui ho deciso di trattare oggi è la commedia, un macrogenere che raccoglie al suo interno svariati modi di intendere la commedia e che si sono diversificati nel corso degli anni a seconda di come si è evoluta la settima arte stessa. 
Partiamo dal primo tipo: la slapstick comedy.
Questo è il tipo con cui nasce la commedia stessa che, inizialmente (anni '10-'20), è più di stampo comico caratterizzata da una comicità tuttalpiù fisica, elementare, dove la caduta e le torte in faccia sono la norma. Questa tipologia necessita per forza di cose di riprese fatte in esterni proprio perché l'elemento più importante, legato alla corsa, è l'inseguimento. I personaggi stessi diventano delle maschere, senza una forte connotazione psicologica; quello che conta è solo la fisicità che porta alla caduta. In questo senso il massimo esponente di film slapstick è Arbuckle che ben interpreta il ruolo grazie anche alla sua notevole stazza.

Una prima rivoluzione del genere, ancora slapstick però, avviene con Keaton e Chaplin i quali danno vita a personaggi più complessi; non più solo delle maschere, ma anche l'umanità inizia a mostrarsi, soprattutto attraverso il dolore. Nonostante tutto i protagonisti di questi film, sia che si tratti di un regista che dell'altro, non riescono ancora ad integrarsi del tutto nella società, rimangono degli emarginati. Chaplin in questo senso fa un passo in più rispetto a Keaton (che ricordiamolo non riesce a superare l'avvento del sonoro) dando una maggiore connotazione al suo carattere: lo rende sì un emarginato, ma per sua scelta.
Con gli anni '30 c'è invece la vera "divisione dei generi" che investe in pieno la commedia creando una maggior suddivisione al suo interno e modificando i canoni della slapstick anche per l'avvento del sonoro; i personaggi si integrano con la società e quello che prevale è l'elemento romantico. Tre sono i tipi di commedia che si sviluppano, ognuno con delle proprie caratteristiche... vediamoli.
1. screwball comedy: è sostanzialmente fisica con personaggi folli, situazioni portate al limite, di andamento estremamente veloce e il caos è predominante. In questo caso gli effetti catastrofici sono calcolati e possono essere ottenuti solo grazie all'uso del sonoro; soprattutto per quel che riguarda i dialoghi che spesso si sovrappongono tra di loro. Il caos invece non viene considerato come un disvalore, anzi viene quasi elogiato perché porta all'amore e all'incontro con l'altro; da non tralasciare il fatto che la donna è sempre più intelligente dell'uomo ma non può farne a meno. Spesso infatti film così vengono chiamati "commedie del ri-matrimonio".
Il maggiore esponente di questo filone è certamente Howard Hawks con il film Susanna.

2. sofisticated comedy: a questo tipo di commedie corrisponde principalmente la figura di Ernest Lubitsch con il suo famoso "Lubitsch's touch" sinonimo di ambiguità in relazione alla questione del "to play", ovvero del recitare ma anche del fingere. Si basa su un cinema del non detto e del non visto, l'apparenza è un velo che nasconde qualcos'altro; da non dimenticare infatti uno dei suoi capolavori, Vogliamo vivere. Il tema della finzione quindi è dominante, il falso può intervenire sulla realtà modificandola e portando una situazione tragica al lieto fine o quasi. Di conseguenza il rapporto tra realtà e finzione è particolarmente complesso perché i due livelli si intersecano continuamente tra loro.

3. social comedy: tale tipo di commedia è la quintessenza stessa del New Deal manifestata attraverso i film di Frank Capra. Il regista è in grado di creare veri e propri mondi che, seppur alternativi, suscitano consapevolezza e senso di appartenenza nel popolo americano. Un chiaro esempio ne è Arriva John Doe

Ultima tipologia di commedia, un merito al cinema nostrano devo pur riconoscerglielo, è la commedia all'italiana che si sviluppa e muore negli anni '60. Essa appare come lo specchio deformante della società italiana del periodo ed affronta i temi tipici di quel periodo: disoccupazione, miseria, morte, la convivenza di antico e moderno. Nasce ufficialmente nel '58 con Mario Monicelli e il suo I soliti ignoti che rivisita la storia dal punto di vista dei personaggi non protagonisti trattando temi fino ad allora tabù, mostrando ovvero tutti i lati negativi dell'Italia e degli italiani.

Per quanto riguarda il presente invece non esiste un vero ti po di commedia a causa di una mescolanza dei generi; spesso infatti si parla di un film descrivendolo come una commedia tragica o, al contrario, un drammatico-comico. E' inutile quindi provare a stilarne le caratteristiche...
Lascio a voi decidere qual è il tipo di commedia che più vi piace!

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